CIELO DI LOMBARDIA

Chiudo, con questo articolo, l’omaggio ad uomini coi quali ho condiviso un lungo percorso di vita pubblica. Nel 1999, con l’elezione di Gianantonio Rosa, leghista, si chiude il ciclo della Democrazia Cristiana, a Montichiari. Successivamente, frequenti polemiche vedono protagonisti l’ormai ex-sindaco Badilini e la nuova amministrazione leghista. Confesso d’aver sentito un certo fastidio, nei confronti di Badilini. Poi, col tempo ed i fatti successivi, ho cominciato a pensare diversamente. Fastidio profondo, ad esempio, nei confronti del ragioniere, di Concesio che, da criptosindaco estraneo alla realtà monteclarense, sparava su tutto e su tutti con pesanti affermazioni sulle giunte precedenti, parte delle quali, 10 anni, hanno visto la mia presenza.

L’uscita più sgradevole fu quella che “…avrebbero aperto tutti i cassetti”. Per 15 anni abbiamo atteso l’esito ma, con uno stile divenuto abituale, vuoto di parole divenuto prassi consunta. Dopo 80 mesi, diversamente da quanto scritto in pubblico volantino, non hanno minimamente risposto dei debiti “regalati” alla giunta Fraccaro. Dopo due anni di polemiche e schermaglie, Badilini cessa di scrivere di politica monteclarense. A chi me ne chiedeva il motivo, davo sempre la stessa risposta: il Giliolo, apparentemente “privato”, era più che mai “pubblico e politico”. Considerando che bastava il suo solo peso specifico per evidenziare la pochezza di “nani e ballerine” della politica, in disperata ricerca d’un nemico la cui sostanza desse un minimo di credibilità alla loro pochezza umana e politica.

Perché Giliolo era, ed è, così? Per merito dei suoi genitori, per merito della famiglia che ha formato con Maria Rosa. Al punto che penso, e dico, che il figlio, Fabio, sarebbe un ottimo sindaco per Montichiari. Ma chiamarsi Badilini, da noi, sembra un peccato originale da scontare all’infinito. Esemplare il riferimento all’insegnamento di santa Caterina da Siena. Umile, non modesta, Caterina è stata protagonista del suo tempo. Contribuendo, tra l’altro, al ritorno dei Papi da Avignone a Roma. Preoccupata e tesa al bene della comunità umana, Caterina s’è spesa perché l’umanità mettesse da parte le contese politiche per cedere il passo ai valori più profondi. Giliolo, da sindaco ha sempre teso alla crescita ed al progresso di Montichiari. Ho sempre sostenuto che la sua esperienza di vita pubblica si è tradotta in un patrimonio di saggezza e lungimiranza che rappresenta una fortuna per i suoi nipoti. Al punto che, leggendo i primi articoli della nipote Sara Badilini, ho capito da dove venisse “la lezione”. Così avvenne che, guardando dalla finestra, mi sono trovato ad esclamare :”C’è del buono sotto il cielo di Lombardìa!” Che, poi, è anche il cielo di Montichiari!

Dino Ferronato