DALLA CASSAZIONE
Vi diamo un ragguaglio riguardo alle vicende del contenzioso tra l’amministrazione comunale di Montichiari, nella persona del sindaco Elena Zanola, e la società Gedit. Iniziata nel 2012, finita in tribunale, la questione ha avuto un primo punto fermo in Cassazione. In primo grado, Elena Zanola ha avuto una condanna a tre anni di reclusione con l’aggiunta d’un indennizzo, per la Gedit, di 240.000 euro. In appello, la condanna penale è stata confermata e l’indennizzo ridotto ad 80.000 €. Approdata in Cassazione, la causa si è conclusa con la sentenza n.12974 del 08.01.2020. A pagina 22, punto 9.2, la sentenza recita testualmente:”… i Giudici hanno dato ampiamente conto della condotta, alla luce dei rapporti tra le parti, delle vicende legate alla campagna elettorale della Zanola, del fallimento delle trattative per la convenzione, della manifesta volontà di fare qualcosa di eclatante, del condizionamento operato sulla Polizia locale, della riconosciuta assenza di condizioni emergenziali con riguardo alla salute dei bambini, della pervicace volontà di perseguire il proprio obiettivo anche all’indomani dell’annullamento dell’ordinanza”.
L’ordinanza, del sindaco Zanola, è del 12.01.2012, intesa a sospendere temporaneamente l’attività della Gedit. In merito, a pagina 19, al punto 7.7 si legge testualmente :”Privo di rilievo è altresì in chiave difensiva il fatto che la manifestazione delle mamme presso Gedit prevista per il 12 gennaio fosse stata autonomamente indetta da tale Padovani e non dal Sindaco: è invece dirimente che la stessa Zanola avesse rappresentato il suo compiacimento, cogliendo l’occasione della manifestazione,, per farla coincidere con l’emissione dell’ordinanza, che in quel contesto avrebbe avuto ben maggiore clamore, tale da offrire al Sindaco ampia visibilità…”. Passiamo a pagina 20, al punto 8.1 :”E’ stato invero rilevato come la temporanea sospensione della discarica fosse stata correlata ad un’emergenza per ragioni di igiene e sanità, che alla resa dei conti era stata in realtà surrettiziamente prospettata, sulla base di una progressiva opera di condizionamento, ma nella consapevolezza della sostanziale insussistenza di problematiche realmente gravi, peraltro non specificamente documentate, e dell’impossibilità di ricondurre le emissioni odorigene, avvertite nel centro abitato di Vighizzolo, specificamente all’attività della Gedit”. La sentenza, alle pagine 26 e 27, arriva ad una doppia conclusione: penalmente, viene annullata la condanna per avvenuta prescrizione. Civilmente ci saranno da ridiscutere l’indennizzo alla Gedit e le spese processuali. Pensabile che la Gedit non si accontenti degli 80.000 € stabiliti dal processo d’appello. Ricordo, inoltre, che prescrizione non significa assoluzione: la signora Zanola se l’è cavata per le lungaggini della giustizia italiana. La sentenza, articolata in 27 pagine, la inchioda alle sue responsabilità. Nel caso occorra pubblicarla integralmente…
Dino Ferronato