PALESTRA DI ROCCIA

Molti anni fa, a Rovato, un estroso sindaco leghista, con apposita ordinanza, proibì ai musulmani di avvicinarsi alle chiese del paese, decretando in dieci metri la distanza minima da tenere. A Montichiari non si arrivò a tanto, ma le amministrazioni del Carroccio vararono un regolamento urbano alquanto pignolo, con cui si vietava una sterminata sequela di comportamenti. Era proibito, ad esempio, sedersi sui gradini del sagrato. Vietatissimo stendersi sulle panchine. Proibito mangiare e bere nei parchi o accedere in bicicletta sul prato di S.Pancrazio. Il Comune si convenzionò persino con una associazione para-leghista di volontari civici che, in cambio di 5000 euro annui, pattugliava il paese, insegnava ai forestieri le usanze del posto, redarguiva i trasgressori e li segnalava ai vigili urbani. Chissà se quel regolamento è ancora in vigore. Se anche lo fosse, probabilmente è caduto in disuso. O almeno, così parrebbe, osservando anche solo svagatamente la vita del paese.

Fino a prima del Covid-19, tanto per dire, non era raro, in certi assolati pomeriggi estivi, vedere bambini giulivi giocare a palla contro la candida facciata del duomo, o saltare indiavolati dalle sue nicchie più basse. Adesso che la voglia di vivere sembra di nuovo erompere dal lungo inverno del lock-down,  sarà difficile che quell’occhiuto regolamento venga rispolverato. E infatti, pare che la vigilanza urbana da qualche settimana stia chiudendo un occhio sull’allenamento serale di un gruppo di ragazzini dediti all’arrampicata o chissà, forse al parkour. Guidati da un valente istruttore, si ritrovano periodicamente attorno alle absidi della Pieve e lì, tutti quanti, si esercitano a scalare. Del resto, a quell’età, si è agili come  gatti. Buche pontaie e monofore si prestano in modo eccellente allo sviluppo delle abilità prensili e motorie di questi arrampicatori in erba. In più, la modesta altezza delle absidi fa sì che anche le cadute siano indolori. Non conosciamo il nome di questa benemerita associazione sportiva, ma ci pare senz’altro auspicabile che il Comune, d’intesa con la Parrocchia, ne promuova l’attività. Ad esempio, attrezzando per i più grandicelli anche la facciata della Pieve, con punti di ancoraggio e chiodi fissi. Sarebbe una magnifica palestra di roccia, per un paese della bassa.

Bertoldo