TIRAS SÖ ‘NA COSTA

“Tiras sö ‘na costa” – riprendersi dopo una difficoltà. Riferito a questo periodo, assume una speranza agognata da tutti!! Chi ha avuto e qualcuno ha ancora un’attività chiusa da più di un anno, o aperta a singhiozzo, aspetta con ansia di ricominciare a lavorare a tempo pieno per “tirà sö” il lato economico, ma in generale ognuno aspetta disperatamente di risollevarsi anche moralmente. Non se ne può più di questa vita sospesa, di questo tempo perduto e che non si potrà mai recuperare. I giovani hanno giustamente voglia di vivere e di fare progetti lavorativi e personali; gli anziani vogliono sfruttare al meglio anni in cui, liberi da impegni di lavoro, possono dedicarsi a passioni e godersi gli anni che gli rimangono… Sono esigenze legittime, ora negate e non solo per colpa del virus!!

L’abbiamo capito tutti, ormai, anche se non riusciremo mai a conoscere la verità, che dietro al covid ci sono molti, troppi e fortissimi interessi. Motivo per cui è bene prolungare l’emergenza, terrorizzare la gente, vaccinare pur non avendo la certezza che sia la soluzione definitiva, o che non abbia effetti collaterali futuri più o meno gravi. Non è giusto polemizzare su ogni decisione del governo, ma è lecito dubitare, visto quali sono i non- risultati dopo più di un anno di chiusure e restrizioni alla nostra libertà. I dubbi sui numeri giornalieri dei positivi sono da tempo una evidenza: per esempio chi ripete il tampone più volte, altrettante volte viene conteggiato come nuovo positivo;  i tamponi rapidi, a detta anche di medici, sono inattendibili; le cure domiciliari ancora in troppi casi inadatte e ritardate fino a causare ricoveri ospedalieri evitabili. L’elenco è lungo e purtroppo è alla luce del sole, non sono più solo supposizioni! Questo non significa negare il covid, tutt’altro, significa che si potrebbe e soprattutto si dovrebbe gestirlo meglio, più onestamente e puntando davvero alla salute fisica, mentale ed economica dei cittadini. Arrivando l’estate la situazione è in miglioramento, speriamo solo non sia temporaneo e che si possa davvero tornare ad una normalità continuativa.

Ornella Olfi